Juan José Amador Castano è pronto a intentare una battaglia legale per riabilitare il proprio nome. Il corridore colombiano era stato sospeso per essere stato trovato positivo al Boldenone nel corso del maggio 2019 a seguito di un controllo fuori competizione nell’ottobre del 2018 dopo un barbecue. Da allora ad oggi, il corridore si è sempre dichiarato innocente. La stampa colombiana, nello specifico El Espectador, ha confermato che il ciclista ha intentato due cause: una contro la squadra di Manzana Postobón, sua squadra all’epoca dei fatti che successivamente chiuse i battenti, e un’altra contro l’Istituto Agrario Colombiano (ICA) e l’Istituto Nazionale per la Sorveglianza Alimentare e Farmaceutica (Invima). Infatti, il Boldenone (che in Colombia è legale) è una sostanza che si può assumere tramite carne contaminata, tesi che dal 2019 sta portando avanti Amador facendo notare il tasso minimo trovato nel suo sangue. Ora sta cercando di avere gli stipendi che non gli sono stati corrisposti dalla sua squadra, che lo avrebbe licenziato senza giusta causa prima della sentenza definitiva mai arrivata.
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